La Festa a Viagrande (CT)
La Festa a Viagrande (CT)
Quella di San Mauro Abate, patrono di Viagrande, è una delle prime feste patronali della nostra diocesi e rispetta, nonostante le evoluzioni moderne, il cliché delle feste di questo tipo: vigilia, giorno della solennità del Santo, giornata della devozione cittadina (o “festa dei paesani”), giornata conclusiva dei festeggiamenti ( già denominata “ottava della festa.”) . Nella nostra cittadina (quasi nove mila gli abitanti) la devozione a San Mauro Abate è profondamente radicata e trasmessa da generazione a generazione sin dai primi anni di età di ciascun fedele. Contrariamente, forse, a ciò che avviene altrove, da qualche decennio a questa parte, c’è stato un rilancio della festa con moltissimi giovani inseriti nelle cinque commissioni che curano (grazie alle libere offerte elargite volontariamente dai cittadini domenica dopo domenica nell’arco dell’intero anno) le altrettante fasi più importanti di quella che, nella realtà, è un misto di fede, folklore, tradizioni, per ben 22 giorni del primo mese dell’anno. S. Mauro Abate viene venerato a Viagrande dai primi anni del 1600, e, a memoria d’uomo, la sua festa è stata sempre perpetuata anche in anni difficili, come quelli delle guerre o di gravi calamità naturali anche se nelle edizioni 2021 e 2022 in osservanza delle misure adottate dal governo (tra queste il distanziamento al fine di evitare assembramenti) atte a contrastare la grave pandemia causata dal Covid 19, i festeggiamenti hanno subito un inevitabile e forte ridimensionamento: aldilà delle Celebrazioni Liturgiche non si sono svolte infatti nel corso di questi due anni tutte quelle manifestazioni dove tradizionalmente è prevista una grande affluenza di fedeli, turisti e visitatori. Questa triste esperienza è stata comunque un momento di gioia, di festa, ma anche un occasione per rimettere al centro ciò che ci rende un popolo unito e coraggioso di fronte alle innumerevoli sfide e problemi che la realtà ci mette davanti: la fede in Gesù Cristo, vivo e presente nella sua Chiesa e l’amore al nostro Santo Protettore.
Le manifestazioni che abbelliscono la festa iniziano storicamente sempre il primo giorno dell’anno, salutato da 15 mattinieri colpi a cannone. Nel pomeriggio i fedeli e autorità locali, si riuniscono in piazza Chiesa antica per assistere alla traslazione del fercolo dall’antica “casa a’ vara” alla Chiesa Madre tra suoni di bande musicali il crepitio di mortaretti ed il tradizionale lancio delle mongolfiere (variopinti palloni aerostatici in carta velina di piccole dimensioni realizzati artigianalmente). E’ storicamente famoso anche il novenario (dal 6 al 14 gennaio) in preparazione della festa con l’omelia affidata ad un predicatore che cambia ogni anno animata di giorno in giorno dai vari gruppi parrocchiali e dalle commissioni organizzatrici dei festeggiamenti.
La Traslazione dell'artistico Fercolo che si svolge ogni anno l'1 Gennaio.
La vigila della festa (14 Gennaio), tradizionale Processione della Reliquia (se ne trovano memorie in antichi documenti) con la partecipazione di tutte le autorità civili, militari e religiose, con l’offerta della cera da parte di associazioni e istituzioni locali (mediamente più di quaranta). Dopo la recita dei suggestivi Primi Vespri della Solennità, l'argenteo e seicentesco braccio reliquiario viene posto ai piedi del simulacro Santo Patrono nel primo grande e commovente incontro tra Mauro ed il Suo popolo. A seguire si rinnova la goliardica gara tra i giovani cantanti dei quartieri di Scalatelli e Santa Caterina, con due fantastiche “cantate” coronate da spettacolari da spettacolari e fantasmagorici fuochi d'artificio oggi accesi solo sul sagrato di Piazza San Mauro e, sino a qualche decennio fa, protagonisti di imponenti e grandiosi spettacoli nella zona periferica della città sino a tarda serata.
Il 15 Gennaio (Solennità di San Mauro Abate) dopo la prima Santa Messa della giornata celebrata alle 8.30 ai piedi dell’altare con la tela raffigurante la Gloria del Santo attribuibile ad Antonio Cavallucci (tradizione caduta in disuso per tantissimo tempo e ripresa da qualche anno ad opera del Parroco Can. Giuseppe Guliti), alle ore 10.30 è molto emozionante la svelata del Simulacro dal sacello, dove viene gelosamente custodito durante l’anno e chiamato dai viagrandesi “a cammaredda” (cameretta) a seguire il Solenne Pontificale celebrato di solito dall'arcivescovo Metropolita di Catania con la partecipazione dei sacerdoti dell’XI^ vicariato. Alle 13 in punto la tradizionale e trionfale uscita del fercolo con il Simulacro del Santo accompagnata dall’immancabile “moschetteria”, da un imponente spettacolo di fuochi d’artificio e dallo sventolio dei fazzoletti dei devoti con il "sacco" bianco. Inizia poi la lunga processione del Fercolo trainato senza sosta dagli stessi devoti per strade piazze e parrocchie del paese (un percorso di circa 14 km), con alcune caratteristiche fasi come la “volata” per la salita a Viscalori e che si conclude a serata inoltrata dopo l’immancabile spettacolo pirotecnico e la Chiusura del simulacro nel proprio sacello.
il 16 Gennaio nella giornata della devozione cittadina, oltre alla svelata delle ore 10,30, alla quale segue una Santa Messa importante ricordare (ore 18,30) un altro Solenne Pontificale con la partecipazione delle autorità civili e militari, dei gruppi parrocchiali e, naturalmente, dei fedeli. La domenica immediatamente successiva alla festa, viene dedicata alle persone anziane e agli ammalati, che partecipano alla Santa Messa a loro dedicata.
La chiusura della festa (22 gennaio) viene, da anni, affidata all’ex parroco della Chiesa di San Mauro, cioè a S.E.Rev.ma Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo Emerito di Siracusa e già vicario della nostra Diocesi che celebra la Solenne Messa Pontificale, seguita dal tradizionale processione del Simulacro attorno l'ovale della Piazza San Mauro portato a spalla dai Devoti del nostro Circolo. A conclusione della processione il Parroco dopo attenta disamina dei festeggiamenti legge i nominativi dei componenti che andranno a formare i cinque Comitati che avranno il compito di organizzare e coordinare i festeggiamenti per l'anno seguente, seguirà la Chiusura del Simulacro del Celeste Patrono nella propria Cappella ultimo atto della grande Festa di Gennaio.
In tutti i giorni della festa un’artistica illuminazione addobba le strade principali, la colonna sonora è affidata a diversi corpi bandistici.
La prima domenica di settembre si rinnova la giornata interamente dedicata al Santo Patrono.
Con un cliché che ricalca, in buona sostanza, la giornata dell'ottava dei festeggiamenti di Gennaio, viene concessa ai fedeli e devoti la possibilità di venerare San Mauro in un periodo perfettamente posto a cavallo tra la fine della calda stagione estiva e l'inizio della stagione invernale. Questo era l' intento originario dell'istituzione di questa giornata: consentire ai villeggianti di venerare il Santo Patrono.
L'Artistica illuminazione che nei giorni di festa addobba le strade principali del paese.